Fare sicurezza è comunicare.
Il termine deriva dal latino commune, propriamente, che compie il suo dovere con gli altri: cum insieme e munis incarico, dovere, funzione.
Riconoscere il proprio interlocutore, condividere in modo solidale gli obiettivi di salute e sicurezza, costruire un sistema di relazioni aperto ed efficace, sono presupposto per il raggiungimento del benessere di tutti coloro che lavorano.

Posizionati nella Sala del Trono del Palazzo Ducale di Urbino, durante la tre giorni, i pannelli delle campagne di comunicazione per il sociale di alcune aziende aderenti alla Fondazione Rubes Triva, come ALIA Firenze, AMA Roma, Gruppo Veritas Venezia, AMIU Genova (articolazione del progetto presente anche in formato digitale scorrendo in basso sul sito). A mostrare forte interesse all’adesione del  progetto anche Banca d’Italia.

Click sulle immagini per visualizzare i progetti

Click per il sito
Click per il sito

OGGETTO DEL CASO

Si è da più parti osservato come l’emergenza pandemica abbia funzionato da detonatore e acceleratore di processi evolutivi già in corso all’interno delle nostre società e degli stessi luoghi di lavoro. La considerazione è senza dubbio valida e condivisibile, e ciò anche per quanto concerne il trasporto aereo, tra i più colpiti, come noto, dagli effetti nefasti della pandemia.

Sul versante della salute e sicurezza sul lavoro, del tutto centrale all’interno del settore, si è registrata una crescente attenzione verso le tematiche del benessere dei dipendenti, interessato, spesso non sempre positivamente, dalle profonde trasformazioni che hanno investito il modo di viaggiare (es. low cost), l’organizzazione del servizio e i comportamenti degli stessi passeggeri, tanto più in corrispondenza con la progressiva, e a tratti complessa, ripresa del traffico aereo.

Gli aeroporti sono stati di frequente i luoghi entro cui tensioni e problemi (vecchi e nuovi) si sono scaricati, non ultimo quello dei difficili rapporti con l’utenza, in particolare i c.d. unruly passengers, protagonisti di vere e proprie aggressioni, anche fisiche, ai danni di operatori e, soprattutto, operatrici aeroportuali (del gestore, degli handlers, di altre società), alle prese, qui, con un fenomeno crescente per intensità e frequenza. Si tratta di fenomeno un tempo riscontrato essenzialmente a bordo degli aerei e legato soprattutto ad abuso di bevande alcoliche o a forme di intossicazione da stupefacenti,  ma ora in aumento anche nella fase “a terra”, di gestione del passeggero, tanto da poter incidere in modo non irrilevante sulla sicurezza e sull’incolumità del personale.

ILLUSTRAZIONE DELL’ACCORDO

A seguito di una serie di interlocuzioni già avviate con il supporto dell’ENAC Emilia Romagna, della Prefettura di Bologna,  e delle forze dell’ordine presenti nel sedime aeroportuale si è giunti ad un accordo sottoscritto il 7 luglio 2022 tra l’aeroporto G. Marconi di Bologna, le oo.ss. Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti, UglTa, il Comune di Bologna e la Città Metropolitana di Bologna.

L’accordo mira a farsi carico proprio di questo problema, istituendo un sistema strutturato e coordinato di segnalazione di episodi di violenza all’interno di una specifica procedura inserita in un sistema regolamentare e confermata a livello istituzionale.

Questo sistema ha permesso interventi da parte delle Forze dell’ordine più veloci e mirati, la registrazione puntuale dei casi, anche fine statistici e, di  fatto, il riconoscimento a tutti i livelli dell’esistenza del problema relativo alle aggressioni e della necessità di trovare opportune soluzioni.

La Procedura di gestione delle segnalazioni è stata integrata nel Regolamento di Scalo, il documento di riferimento redatto dal Gestore Aeroportuale e approvato da Enac. Il Regolamento rappresenta, infatti, il punto di riferimento per tutte le società che operano all’interno di uno scalo aeroportuale, nello specifico in quello di Bologna.

L’accordo firmato in sede istituzionale ha elevato, poi, la procedura ad “addendum” del Protocollo di sito già in vigore presso lo scalo di Bologna.  Il Protocollo prevede specifiche regole per gli appalti, con l’obiettivo di garantire il rispetto della c.d. “clausola sociale” le norme sulla sicurezza del lavoro; contiene altresì regole specifiche per gli handlers operanti sullo scalo.

IMPORTANZA DELL’ACCORDO

L’accordo ha al suo interno elementi particolarmente innovativi e rilevanti, in particolare:

  • Alla sua base c’è una procedura partecipata da diversi enti, pubblici e privati, che è particolarmente sintonica ad una gestione concertata della sicurezza secondo il TU (testo unico sulla sicurezza).
  • Si tratta di un accordo sindacale che copre tutto il sedime aeroportuale, quindi società e operatori con CCNL diversi e situazioni specifiche anche molto distanti fra loro. Si è trattato di un caso in cui la partecipazione e la contrattazione hanno convissuto virtuosamente nel raggiungere uno scopo più complessivo, così da migliorare le condizioni di lavoro dell’intera comunità aeroportuale. Dunque, per raggiungere un obiettivo di protezione si è agito in controtendenza rispetto alla frammentazione tipica del settore aeroportuale.
  • L’accordo ha tra i suoi firmatari attori istituzionali quali il Comune e la Città Metropolitana di Bologna; ciò ha messo in risalto come la concertazione territoriale possa intervenire in modo efficace anche per la protezione dei lavoratori.
  • L’accordo è stato inserito come addendum al Protocollo degli appalti/di sito proprio perché rappresenta una estensione delle politiche e delle azioni complessive di tutela e di rafforzamento della sicurezza del lavoro per tutti coloro che operano in aeroporto. Allo stesso tempo la formalizzazione della procedura nel Regolamento di Scalo rende questo intervento più solido, tanto più perché ratificato dall’autorità aeroportuale, l’ENAC.
  • L’accordo è stato accompagnato anche da azioni di tipo formativo e da azioni strutturali di supporto da parte dell’aeroporto per favorire la sicurezza.
  • Il Gestore (AdB) ha aggiornato il DVR (documento di valutazione del rischio ai sensi della L. n. 81/2008) con un’attività partecipata dagli RLS, inserendo nel documento il rischio specifico delle possibili aggressioni a lavoratrici e lavoratori, declinandolo, poi, per ciascuna mansione e proponendo, infine, azioni correttive che rilevano evidentemente anche in una dimensione di genere, considerato che le aggressioni sono risultate più frequenti nei confronti delle donne rispetto agli uomini.

Nell’ambito della sicurezza anche EASA (Agenzia europea per la sicurezza aerea) dal 2019 sta, del resto, mettendo in campo annualmente, di concerto con le parti sociali, campagne specifiche di sensibilizzazione sul tema, nel tentativo di arginare e superare il fenomeno.

Infine, il Gestore dell’Aeroporto ha avviato, altresì, dal 2019, una propria campagna di sensibilizzazione a riguardo, sia presso il terminal, sia sui propri canali social, puntando su un approccio comunicativo molto diretto nei confronti dell’utenza.

RICONOSCIMENTI OTTENUTI

Il valore di best practice dell’accordo è altresì confermato dall’importante riconoscimento ottenuto nell’ambito di Viral Project EU (Varieties of Industrial Relations in Aviation Lockdown), un progetto di ricerca finanziato dalla Commissione Europea (DG Employment, Social Affairs & Inclusion – G.A. VA/2021/0188)  allo scopo di analizzare il possibile contributo delle relazioni industriali nel settore del trasporto aereo e della sua value chain, alle prese, già a partire dalla fase pandemica e ancor più dopo, con importanti trasformazioni, da realizzarsi nel segno della sostenibilità economica, ambientale, sociale. Il progetto ha inserito l’Accordo sindacale dell’aeroporto di  Bologna nell’ambito dei propri studi di caso e ciò proprio in ragione delle sue caratteristiche innovative, nonché emblematiche del ruolo propulsivo che buone relazioni industriali possono avere nel trasporto aereo e in tutta la sua articolata value chain”. Quest’ultima trova proprio nei sedimi aeroportuali forme di possibile ricomposizione a tutela del lavoro e del benessere delle persone.

L’accordo è stato formalmente presentato il 15 e 16 settembre 2022 a Bruxelles, durante la Conferenza sul Dialogo Sociale nel Trasporto Aereo, nell’ambito di un progetto europeo dedicato alla questione dei passeggeri violenti, e conclusosi con la pubblicazione del compendio intitolato “Preventing and Managing Disruptive Incidents in Civil Aviation” (Best Practices in Europe) realizzato da ETF, ACI Europe e altre organizzazioni sindacali e datoriali del trasporto aereo europeo.

Esso è stato altresì discusso, a livello internazionale, in occasione della Conferenza ITF Trasporto Aereo a Montreal (6-8 settembre 2022), in particolare durante la sessione specifica dedicata alla Convenzione OIL C190 sulla violenza e le molestie.

A livello nazionale l’accordo è stato premiato nel dicembre 2022 dall’AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale) come best practice e l’aeroporto di Bologna ha per questo meritato la posizione di terzo classificato in Italia nella categoria “Relazioni Industriali”.